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17 ott 2011

Gambero rosso

Vecchio amico, perché sei così timido? Un soffice rumore risveglia le lacrime dal tuo pozzo. Una serie televisiva risveglia un sacco di buoni propositi in te: perché ogni cosa è sempre presente e perennemente assente? Mi chiedo come avrei reagito, a una notizia così. Siamo buone persone? Ho fatto veramente il possibile, ero realmente convinto di volerlo fare? A volte la noia prende il sopravvento, ingiallisce ogni buon proposito. Un insetto insegue le lettere sul mio schermo, le vuoi acchiappare. Sbagli, ricordi, un po' di musica. Bere un liquore amaro, bere una birra spiacevole, mangiare un capello nel piatto, finire spiaccicato contro il vetro, trasparente, mentre si è in volo. Tutte le volte le cose sono lì davanti, in attesa di essere viste, vogliono realmente essere viste. Il tuo ronzio lontano sempre richiamare la mia attenzione, e io sono sordo. Corri, vola avanti, svuota la vescica, ruota la caviglia, il piede scricchiola. Luce spenta, respiri da solo, sospiri assopiti, un libro accasciato sul pavimento quadrettato. Un tappeto volante lascia la foresta del tuo malessere, lascia per sempre il tuo sospiro. Uscire, ricucire, ripartire. Una guerra dei pensieri, fagocita il tuo disprezzo, mangia il tuo sale, succhia un po' di zucchero, lascia una tazza dietro di te. Un corvo scorre alto, sulla foto. Tu lo guardi, lontano sul tuo sedile. Pronto, porta in alto un fazzoletto di carne, lascialo appeso, che una nuvola lo trasformi in elettricità. Corrente dentro la testa, simulare un corto circuito. Un pigiama a palline, un po' di capelli bianchi, un corridoio buio, e una luce in fondo. Formare falsi corridoi, sembra essere un hobby. Vetrate che non si vedono, ma rompono tutto. Vorrei avere un assaggio di tutto quello. E' ora di pranzo. Canguri sul tuo schermo chiedono attenzione, accensione di navicelle S celesti e bianche, calendario sul 17 ottobre.
Continuiamo a saltare, tra gioie e dolori, tra latte e pastori, tra luci e gusti, tra bambini e anziani, tra lettere e sabbia, tra ruote e pavimenti, tra quadrati e equazioni, tra singulti e dolci prati ruvidi, in fondo tra un po' di rosso e un po' di rosa, fiori e farfalle morte. E anche tra colori e occhi scuri. Indossa gli occhiali, guardare le cose con un colore diverso come facevi qualche ora fa, spero di essere un crostaceo rosso, magari so anche quale.


Foto scattata a Marina di Vecchiano, l'altro giorno.

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